Dopo il grande successo estivo di Mon Amour, GIULIA torna con il nuovo singolo “Prescindere da te” (di Giulia Luzi, prodotto dal Maestro Luca Chiaravalli per l’Etichetta Discografica Dischi dei Sognatori di Marco Rettani, distribuita da Artist First), un brano che esalta l’individualità e l’indipendenza della donna.
Si tratta di una canzone con cui GIULIA (Giulia Luzi) lancia un messaggio preciso e chiaro a tutte le donne che stanno affrontando la fine di una relazione.
La protagonista del brano è, infatti, una donna forte che ha compreso quale sia il suo posto nel mondo e ha raggiunto la consapevolezza che nella vita di coppia è fondamentale conservare la propria individualità.
La quercia e il cipresso non crescono l’uno all’ombra dell’altro. Gibran
Quando finisce una storia d’amore sono tanti gli interrogativi che ci poniamo ma è necessario non dimenticare che, anche se i sentimenti terminano, non siamo noi a finire; si deve andare avanti sapendo che questo è possibile solo con quello che è veramente fondamentale: noi stesse.
“È importante riuscire a urlare la propria rabbia per tirare fuori quel dolore che, se tenuto dentro, ci avvelenerebbe – spiega GIULIA- non ci si può lasciare nel silenzio, non si può tacere, né con l’altro, tantomeno con noi stesse“. E a questo proposito ho trovato il videoclip del brano particolarmente emozionante: è ambientato in una stanza dove la protagonista si sfoga distruggendo tutti gli oggetti che hanno rappresentato il quotidiano della coppia.
Giulia Luzi è un’artista brillante, ad un passato da attrice si unisce un presente che mette in risalto anche le sue doti canore. Già al Festival di Sanremo 2017 ha duettato con Raige (Togliamoci la voglia) e, di recente, con Samuel Storm nel tormentone estivo di Mon Amour, il cui video ha raggiunto un milione e trecentomila visualizzazioni.
“Prescindere da te“, esalta ancor di più le sue capacità vocali, regalando un’interpretazione intensa ed emozionante.
Ho fatto una chiacchierata con GIULIA che mi ha raccontato qualcosa in più su questo nuovo lavoro:
Ciao GIULIA e benvenuta su Primer! Con il tuo nuovo singolo lanci un messaggio forte e preciso alle donne che si trovano ad affrontare la fine di un amore. “Prescindere da te” è come dire “mettere da parte”: quando e come hai raggiunto questa consapevolezza? Come è nato il brano?
In realtà sono cresciuta con l’idea che anche in coppia sia giusto mantenere viva la propria indipendenza. In due si sta, si dovrebbe stare, meglio; non ci si deve mettere da parte, anzi. La relazione è un arricchimento, non una limitazione. In più, se stiamo bene con noi stessi stiamo meglio con chi ci sta accanto. Il brano è nato dal desiderio di esprimere questo in un mondo e in una società che forse tende ancora un po’ a far dipendere la figura femminile da quella maschile.
Quando una relazione giunge al capolinea subentrano anche la rabbia e il dolore; quali sarebbero, secondo te, gli atteggiamenti da evitare?
Rinfacciare. Ferire l’altro per voler far male quando si conclude una relazione non serve a nulla. Piuttosto, è giusto ragionare sul “fallimento” e capire dove ci si può migliorare. Ripartire da sé stessi è sicuramente il primo passo.
“E sfogo ancora un po’ la rabbia sul cuscino”: in una scena del videoclip la protagonista distrugge gli oggetti che hanno fatto parte della quotidianità di coppia e che rappresentavano quell’amore ormai terminato. Ciò serve a rendersi conto che la strada giusta per ripartire inizia da noi stesse?
Quella del videoclip è proprio una metafora per dire: “Sfogatevi, non tenete quello che pensate solo per voi. Comunicate. ”I pensieri negativi sedimentano e forse si ingigantiscono anche. Il dialogo è sempre la chiave. E sì, come dicevo prima, alla fine di una relazione è sempre una giusta scossa quella di voltare pagina, metabolizzare e ripartire da sé.
Anche questa canzone rappresenta un grido liberatorio?
Lo è, anche se non è autobiografica. È il grido che vorrei facessero tutte le persone che sentono una dipendenza da un’altra. Imparate a riconoscere il vostro valore e ad amarvi voi per prime.
Com’è stato girare il videoclip?
Direi elettrizzante! All’inizio avevo un po’ paura di rompere così tanti oggetti, ma una volta andato il primo Ciak mi sono scatenata! Non avevo mai spaccato nulla, neanche dentro le stanze della rabbia che ormai vanno tanto di moda! Ecco, un consiglio: se proprio avete bisogno di sfogarvi in quel modo andate lì, non fatelo dentro casa.
Grazie per questa chiacchierata, GIULIA. Solo un’ultima curiosità: c’è una frase motivazionale che ti ripeti all’occorrenza?
“Believe”. Credere è fondamentale. È la frase del mio stato di Whatsapp!