Mariella Nava torna con il nuovo singolo “Povero Dio” – L’intervista

Povero Dio” è il nuovo singolo di Mariella Nava. La cantautrice tarantina torna con un inedito dal significato intenso ed emozionante, caratterizzato dall’immancabile stile sensibile e raffinato che accompagna ogni suo lavoro.

Forse mai come in questo periodo “Dio” è stata la parola più presente nel nostro intimo e non solo: anche nell’emozione di una piazza deserta, in un tacito grido di aiuto, nelle incertezze, nelle mille domande che ci siamo posti quando questa emergenza ci ha colti di sorpresa senza trovare nessuna risposta; quando abbiamo rivolto un pensiero, una richiesta d’aiuto, quando tutte le nostre fragilità e paure più nascoste si sono manifestate. È proprio allora che abbiamo sentito la necessità di aggrapparci a qualcosa per ritrovare il calore della speranza e nuova energia. Nell’intervista che segue l’artista mi ha illustrato questi concetti dal suo punto di vista, pensieri e riflessioni racchiusi nel forte significato della nuova canzone.

Il nuovo singolo si chiama “Povero Dio”, si tratta di una frase molto forte, come deve essere interpretata e qual è il messaggio di questa canzone?

Volevo affiancare un aggettivo forte ad un concetto altrettanto forte, quello di Dio. Dio si propone fin da quando siamo piccoli, poi si sceglie o non lo si sceglie, lo si prega o non lo si prega ma comunque è qualcosa che ha a che fare ed è parallelo alla nostra vita. Poi in alcuni momenti si presenta più forte e, probabilmente, in questo periodo si è presentato ai nostri occhi; io credo che non ci sia stata persona al mondo di fronte a questa emergenza che non abbia, in qualche modo, modificato fortemente il proprio vivere. Penso che non ci sia stato nessuno che per un attimo non abbia chiesto a se stesso “Ma da dove viene tutto questo?“, anche solo per trovare una propria forza interiore e risposte ai “perché”. Quindi ho pensato di tirar fuori una canzone che possa far capire meglio questo concetto e consolare chi si è sentito disorientato e, forse proprio in questo disorientamento, nella bussola ha trovato un punto cardinale che può essere appunto un credo, un Dio ed ha gridato forte da dentro perché adesso ancora di più, quando dobbiamo rimettere in moto la macchina della vita, questa energia ci può arrivare da dentro per farci sentire meno poveri e meno soli.

Infatti io riflettevo proprio sul fatto che, in questo periodo, anche chi è più scettico o chi sosteneva di non credere a nulla, si sia comunque affidato a qualcosa o a Qualcuno.

Sì. Pensiamo a tutte quelle persone che si sono sentite lontane, che hanno dovuto affrontare la malattia, a tutti i medici che dovevano far fronte a un’emergenza e non sapevano quanto sarebbero stati in grado di farlo. Di fronte ai nostri occhi abbiamo visto scorrere delle immagini che ci hanno veramente messo a dura prova e, in questa prova, secondo me, si è presentato più forte un Dio da pregare, a cui chiedere aiuto.

Nel testo della canzone , a un certo punto, hai scritto: “Dio dei cambiamenti, degli smarrimenti, Dio nei nostri sogni di stamane, lo spezzi ancora il pane?” Trovo che siano parole particolarmente intense, emozionanti.

Noi abbiamo sempre visto durante la Messa il gesto del pane spezzato. Ci sembra così antica come immagine ma invece oggi ha un valore fortissimo perché significa cibo, pace, significa lavoro. “Lo spezzi ancora il pane?” significa “ci dai ancora l’opportunità di andare avanti, di continuare ad alimentare e alimentarci? E queste risorse che Tu hai messo a disposizione di tutti, siamo in grado di distribuircele in maniera più giusta?” Imparando magari qualche lezione da un’emergenza come questa che ci mette a nudo. Questo è il mio pensiero che mi è venuto da dentro ed è quello che ho fatto con la musica anche in considerazione di chi ha una sensibilità per accoglierlo.

Tra l’altro, il periodo che stiamo attraversando è difficile non solo dal punto di vista della salute ma, adesso, anche da quello economico

Soprattutto. Adesso sembra quasi che si stia uscendo dall’emergenza sanitaria però c’è tutto il resto, quello che si è fermato. Ora sentiamo tutte le conseguenze e chissà se siamo in grado di superare le paure e soprattutto le povertà che ne derivano perché la gente avrà sicuramente dovuto risparmiare di più, le attività dove le persone dovrebbero spendere il proprio denaro di conseguenza si fermano e allora è una catena all’impoverimento; dovremmo far fronte a ciò, dovremmo un po’ cambiare il nostro metodo di spesa.

Dopo questo singolo possiamo aspettarci anche un album? Ci sono dei progetti a cui stai lavorando?

Sì, sicuramente. C’è un lavoro quasi pronto e questo singolo è stato il primo assaggio. Sai bene che come categoria siamo stati molto toccati da questa situazione, dai concerti fermi a tutto il resto e quindi anche noi cercheremo di superare economicamente questa defaillance e al più presto metteremo a buon frutto quello che si può per far uscire qualcosa anche in povertà! Tra l’altro io sono una di quelle che, lavorando con la propria etichetta, ci mette tutto quello che può.

In ultimo, volevo sottolineare che tu hai fondato un’etichetta discografica indipendente, “Suoni dall’Italia”, per quei talenti validi che scopri girando il nostro Paese come artista. Un suggerimento per i giovani che si accostano alla carriera nel mondo della musica: quali sono secondo te i requisiti fondamentali per la via del successo?

Io consiglio sempre di conoscere la materia della musica perché è come avere più chance e più sicurezza anche nel muovere la materia stessa. Il mio percorso viene da questo: ho studiato prima musica classica, pianoforte, composizione. Avere dimestichezza, proprietà e conoscenza aiuta tanto e fa la vera differenza. Poi, chiaramente, ci vuole anche il talento, l’intuito, la sensibilità, l’attenzione a ciò che succede intorno, ma anche la capacità di trovare un proprio stile che non sia assimilabile a qualcosa che già c’è. Possiamo prendere un riferimento dai personaggi o dagli stili che ci piacciono ma poi dobbiamo creare il nostro stile perché seguire delle mode di altri che hanno già successo non servirebbe a niente. Io dico che per scrivere una nuova storia bisogna avere il coraggio di essere sempre nuovi.

Mariella Nava, cantautrice tarantina, classe 1960. Studia fin da piccola il pianoforte e completa i suoi studi musicali con quelli di composizione. Inizia scrivendo fin da giovanissima per i grandi interpreti del panorama italiano. Il suo primo album risale al 1988, ed ottenne la targa Tenco come “Migliore Opera Prima” per contenere un brano dedicato al mondo della disabilità dal titolo “Eppure vivono”. Tra i suoi brani da autrice più conosciuti ricordiamo “Questi Figli” per Gianni Morandi, “Come mi vuoi” interpretato da Eduardo De Crescenzo (Sanremo 1989) e ricantata poi da Mina e ancora “Per amore” scritta per Andrea Bocelli (diventata un successo per molti altri interpreti internazionali tra cui la cantante Zizi Possi in Brasile), “Piano inclinato”, sul tema dell’AIDS, “It’s forever” per  Dionne Warwick, “Il mio punto di vista”  cantata con  Mango. La sua storia di autrice si consolida nel ’91 con “Spalle al muro” composta da lei  per Renato Zero, canzone ricordata come “Vecchio” (Sanremo ’91 – 2° posto) e ancora seguono tanti altri successi anche come cantautrice da “Terra mia” (Sanremo ’94 – Premio Volare) a  “Così è la vita” e “Il cuore mio”, rispettivamente classificati terzo (riceve anche il Premio come Miglior Musica dalla Sala Stampa) e sesto nei Sanremo del ’99 e del 2002 (Premio LILT per la vita). Riconosciuta per aver sempre scritto e cantato di tematiche sociali, è stata insignita dell’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica italiana” e del sigillo “Testimone di pace”.
Vicina ad associazioni contro la violenza sulle donne, Amnesty e Anmil, a cui ha dedicato il suo brano sul tema della sicurezza sul lavoro, non si risparmia mai nel prendere parte attivamente e con la sua arte a tutte quelle iniziative che richiedono sostegno e solidarietà. Qualche anno fa ho realizzato anche un’ intervista in radio, per riascoltarla clicca qui
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Sociologa Consulente in Culture Digitali e della Comunicazione | Life Coach certificato | Lifestyle Blogger