Fairy Tale, di Stephen King

Fairy Tale

Ho sempre pensato che sarebbe superficiale ed errato definire Stephen King un autore di horror, come spesso mi capita di leggere. Le scene che possono rimandare al genere, in realtà sono soltanto lo strumento per descrivere ben altro di decisamente più profondo e che ogni volta fa riflettere sulla consapevolezza che i veri demoni sono quelli creati dalla mente umana per egoismo, materialismo, cupidigia e superficialità.

Fairy Tale, l’ultima “fatica” dell’autore del Maine, edito Sperling & Kupfer, è stato un viaggio magico e fiabesco proprio come si intuisce dal titolo. Una favola black, naturalmente, in perfetto stile del “Re” che, in quanto ad emozioni, non delude mai.

Non mi dilungherò sulla trama proverò, invece, a raccontarvi le mie impressioni e ciò che mi ha trasmesso questa lettura che, come spesso capita con le opere di Stephen King, è stata abbastanza corposa (677 pagine).

Charlie Reade è un diciassettenne che, come tanti suoi coetanei, frequenta la scuola e pratica sport. Il ragazzo, però, ha dovuto affrontare un grave lutto quando aveva solo sette anni, la perdita della madre in un assurdo incidente stradale. Il dolore per il tragico evento condurrà l’amorevole padre nel tunnel dell’alcolismo e il piccolo Charlie si ritroverà non solo a dover badare a se stesso, ma anche a prendersi cura del padre provando, con tutte le sue forze, a trascinarlo fuori dalla dipendenza. E ci riuscirà.

In seguito, la vita di Charlie cambia totalmente a causa dell’incontro con il vecchio signor Howard Bowdich; grazie a Radar, il cane dell’anziano, Charlie lo soccorre dopo una brutta caduta e da questo momento inizia a fargli da “badante” nel vero senso della parola.

Howard Bowditch, vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come la Casa di Psycho. C’è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d’accesso a un altro mondo. Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi. Dal genio di Stephen King, una nuova avventura straordinaria e agghiacciante, una corsa a perdifiato nel territorio sconfinato della sua immaginazione.

Quando sono arrivata a circa una cinquantina di pagine, quindi poco più che ancora all’inizio, già speravo che a Radar non accadesse nulla di male andando avanti con la lettura, perché il rapporto speciale che si instaura tra Charlie e il cane (una femmina di pastore tedesco) del signor Bowditch è ciò che mi è stato subito a cuore ed emozionato e che, ve ne accorgerete, vi accompagnerà sino alla fine della storia. C’è una parte, in particolare, che mi ha commosso tanto, una scena che non dimenticherò mai e a cui sicuramente penserò spesso.

La parte centrale del romanzo può sembrare un po’ lenta ma, allo stesso tempo, mi ha tenuta incollata alle pagine per scoprire cosa sarebbe accaduto. È una lettura trascinante che, a tratti, fa riflettere sugli aspetti dall’animo umano, anche se questa è una prerogativa delle opere di questo autore.

Finale forse un tantino frettoloso, ma questa mia impressione, probabilmente, è dovuta al fatto che quando ormai ero quasi alla fine del libro, già mi dispiaceva “separarmi” dai vari personaggi e da quell’ Altro Mondo che mi ha lasciata con un grande interrogativo: era quello il luogo magico e incantato o forse è il nostro mondo ad esserlo?

L’edizione cartacea è un cartonato con sovraccoperta; le splendide illustrazioni sono di Gabriel Rodrìguez per i capitoli dispari e per l’epilogo, di Nicolas Delort per i capitoli pari.  

Consiglio la lettura di questo libro non solo ai fedelissimi di Stephen King (per noi è scontato!), ma anche a tutti coloro che hanno bisogno di immergersi in una storia che trasmetta speranza e coraggio e perché no, che faccia anche un po’ sognare ad occhi aperti.

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Sociologa Consulente in Culture Digitali e della Comunicazione | Life Coach certificato | Lifestyle Blogger