Tra virtuale e reale, quando sui social si sentono tutti giudici

I social network, ormai, occupano molte ore delle nostre giornate. Sia per passatempo o per lavoro, ognuno ne fa l’uso che crede, più o meno opportuno.

IL GIUDIZIO

Finché ci limitiamo ad usare Facebook per svago poco male ma, spesso, capita di imbattersi in utenti che, letteralmente sopraffatti dall’uso morboso di questa piattaforma, sono convinti di essere in grado di giudicare e conoscere una persona in base a ciò che questa pubblica in bacheca.

Faccio un esempio. Sul mio profilo ogni tanto mi piace condividere le foto che scatto quando vado al mare, una tra le mie grandi passioni. Capita, ovviamente, che  non pubblichi immagini sistematicamente ad ogni mia uscita, ci sono giorni in cui sono al mare ma non divulghi nessuna foto. Non molto tempo fa ho ricevuto un messaggio da parte di un mio contatto: “Ciao, ho visto che non vai più al mare, tutto bene?”

Ecco la dimostrazione lampante del fatto che molte persone credono di conoscere la nostra vita solo in base a ciò che leggono sul nostro profilo o dalle foto che pubblichiamo, come se diffondere sui social ogni nostra minima azione sia diventato quasi un obbligo.

LE RELAZIONI

Idem per lo stato sentimentale: se tra le info del profilo non si specifica che si è fidanzati, sposati, o in una relazione, in molti si sentono in diritto di invitarti a prendere caffè, ad uscire, ecc. ecc. Dando automaticamente per scontato che siamo single. Anche in questo caso posso fare un esempio personale. Messaggio con invito a cena per iniziare una conoscenza e…” Poi si vedrà”! Rispondo ringraziando educatamente e rifiutando l’invito, precisando che non sono single. La risposta è stata questa: “Beh ma sul tuo profilo non è scritto niente e non ho visto foto con il tuo partner”.

Facebook o Instagram non rappresentano la nostra “carta d’identità”, nulla può essere dato per scontato e non vi può essere nessun obbligo su quello che vogliamo far sapere o meno sulla nostra vita. E niente può essere dedotto solo in base alle immagini che osserviamo o sulla frequenza con cui queste vengono pubblicate. Se una persona pubblica spesso foto in cui sorride, non è detto che sia veramente sempre felice e serena.

I social non dovrebbero sopraffare la vita reale, ma sta solo a noi dare il giusto controllo; Facebook può essere un ottimo strumento se usato con intelligenza.

Informazioni su Simona Colletta 227 Articoli
Sociologa Consulente in Culture Digitali e della Comunicazione | Life Coach certificato | Lifestyle Blogger

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