Ho intervistato il professore di Lettere più famoso d’Italia, Andrea Maggi, docente nel fortunato docu-reality di Rai 2 “Il Collegio” sin dalla prima edizione e insegnante anche nella vita reale.
Il prof. Maggi è molto amato e seguito dai giovani studenti italiani: la sua pagina Instagram ha superato i 400 mila follower e, nelle storie, spesso mette a disposizione il box domande per interagire con fan e studenti, rispondendo sempre con precisione e un pizzico di ironia.
Nel corso dell’intervista, ho discusso con il professor Maggi sui cambiamenti nella didattica a seguito della pandemia, sottolineando le sfide della didattica a distanza e l’importanza dell’istruzione come diritto fondamentale. Abbiamo parlato anche del suo ruolo come insegnante, sia in televisione che nella vita reale, e della sua relazione con la tecnologia e i social network. Infine, Andrea Maggi presenta il suo libro Educhiamoli alle regole, in cui riflette sulla necessità delle regole per crescere giovani responsabili e felici.
Intervista al professor Andrea Maggi
Professore, come prosegue la didattica a distanza? Secondo lei, quali sono (se ci sono) i punti di debolezza e di forza di questa nuova modalità?
La didattica a distanza prosegue con molte difficoltà. Il punto di debolezza più importante è il digital divide tra gli studenti, che costituisce una grave discriminante tra chi può seguire la didattica a distanza e chi invece non lo può fare. Il punto di forza è che se non ci fosse, la scuola sarebbe paralizzata e all’intera popolazione scolastica verrebbe negato un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione: l’istruzione. L’argomento è così complesso che ci ho scritto un libro. Esce in formato e-book tra qualche giorno per Piemme Molecole e si chiama “Insegnare ai tempi del coronavirus – come fare il professore durante la pandemia”.
Come è cambiato oggi il ruolo dell’insegnante rispetto al passato?
È presto per dirlo. Siamo in una fase “magmatica”. Tutto è stravolto. Noi insegnanti ci siamo dovuti inventare una nuova didattica da zero e in due settimane abbiamo fatto ripartire la scuola a distanza. Non è successo in nessun altro settore. Voglio vedere chi avrà ancora il coraggio di parlar male degli insegnanti italiani! Adesso più che mai l’insegnante ha una grande responsabilità: traghettare gli studenti fuori dal pantano di questa emergenza per farli ripartire, ormai il prossimo anno scolastico, il meglio possibile.
Come hanno reagito i suoi veri studenti quando hanno appreso che avrebbe partecipato ad un reality?
Gliel’ho tenuto segreto fino al giorno della messa in onda. Quando mi hanno visto in tv non ci potevano credere. È stato molto divertente. Avevano certi occhi! Il giorno dopo la prima puntata, quando sono entrato in classe sembrava che avessero visto un alieno!
E lei?
Hai presente quando fai quei sogni allucinanti dove tutto è strano, eppure hai la sensazione che sia tutto perfettamente normale? Ecco, mi sento così. Come in un sogno di quel genere. Conteso tra il mio Io e il mio Es, si potrebbe dire!
Ne “Il Collegio” alcuni studenti sono veramente così indisciplinati o seguono un copione?
Purtroppo non c’è nessun copione. Dico “purtroppo” perché sarebbe bello avere in Italia attori giovani così bravi.
Con i suoi studenti nella vita reale, il prof. Maggi è così come si vede in TV o adotta altri comportamenti?
Quando mi arrabbio, sì. Forse anche peggio. Ma fortunatamente non mi arrabbio spesso. Nelle situazioni più ordinarie sono più sciolto. Ma poco.
“Il Collegio”, ad ogni edizione, ottiene sempre un grande successo; a cosa è dovuto?
Al fatto che si occupa di cose che interessano molto al pubblico: scuola, educazione, cultura, giovani. Soprattutto giovani. Sempre condannati e mai capiti. Noi a Il Collegio sveliamo i giovani per come sono veramente. Anche a loro stessi.
Che rapporto ha con la tecnologia e i social network?
Cauto. Li uso da quando sono un personaggio pubblico, quindi per tenermi in contatto con i follower. Non ho la smania dei follower. Mi volete seguire? Bene. Non mi volete seguire? Bene lo stesso. È una grossa responsabilità, di cui non tutti sono consapevoli. Talvolta è meglio non postare che postare e poi pentirsi di averlo fatto. Verba volant, sed scripta manent.
Lei è anche autore del libro “Educhiamoli alle regole”; di cosa parla in questo testo e a chi ne consiglierebbe la lettura?
In “Educhiamoli alle regole” ragiono sulla necessità delle regole per far crescere i giovani responsabili e felici. Il succo di questo libro è proprio questo: come trovare la vera felicità? È un decalogo con qualche consiglio per cercare di rispondere a questa domanda. A chi lo consiglio? Ai genitori ovviamente, ma anche ai figli. Non si è mai abbastanza consapevoli di essere genitori, come non si è mai abbastanza consapevoli di essere figli. A volte i nostri problemi si potrebbero risolvere facilmente con un semplice abbraccio o con una parola: “Scusa” o “Ti voglio bene”. Dobbiamo uscire dalla prigione dell’egocentrismo, per tornare a capirci.
Il prof. di Italiano più amato d’Italia
In un’epoca di rapidi cambiamenti e sfide senza precedenti, la figura dell’insegnante assume un ruolo cruciale nella formazione delle future generazioni. Andrea Maggi, con la sua esperienza sia in aula che sul piccolo schermo, sottolinea l’importanza di adattarsi, innovare e, soprattutto, mantenere un legame autentico con gli studenti. La sua visione della didattica e dell’educazione, arricchita dalla sua presenza mediatica, ci ricorda che, nonostante le difficoltà, l’istruzione rimane una bussola indispensabile per navigare nel complesso mondo di oggi.