“Bufale Bestiali. Perché gli animali non sono quelli che crediamo”. Il dott. Graziano Ciocca “smonta” le false credenze sugli animali- Intervista e recensione

bufale bestiali

Coccodrilli che piangono pentiti, struzzi codardi che nascondono la testa sotto la sabbia, zanzare che accorrono appena si accende la luce e chi più ne ha, più ne metta!

Bufale bestiali- Perché gli animali non sono quelli che crediamo (DeAgostini Editore), del biologo e divulgatore scientifico Graziano Ciocca (lo puoi acquistare QUI in formato copertina flessibile e QUI in formato ebook) è un sorprendente viaggio tra modi di dire e false credenze sugli animali e tra tutte quelle espressioni di uso quotidiano che non hanno alcun riscontro scientifico.

In quest’opera l’autore chiarisce, spiega e “smonta” molti dei falsi miti creati dall’uomo, dai più remoti a quelli di “ultima generazione” (tipo le bottiglie d’acqua per tenere lontani i gatti). E lo fa con un linguaggio che lui definisce pop; infatti ho notato subito l’abilità di rendere i concetti scientifici di facile comprensione e adatti a qualsiasi età o preparazione culturale.

Su questo argomento ho sempre fatto delle ricerche perché la mia innata curiosità mi ha spinto a verificare e approfondire luoghi comuni e “detti” e, quando un giorno guardando una puntata di Geo su Rai Tre ho visto Graziano Ciocca presentare il suo nuovo libro, senza pensarci due volte era già finito nel mio eReader (eh sì, ormai in casa lo spazio “fisico” per i libri inizia a scarseggiare, ahimè).

Il libro rappresenta un prezioso documento che ognuno dovrebbe leggere, adulto o bambino che sia. A proposito di infanzia, se noi adulti lo facciamo leggere o lo spieghiamo ai bambini sarebbe ottimo; perché spesso è proprio in tenera età che le false credenze iniziano a inculcarsi nella mente. Accade, ad esempio, quando leggiamo una favola a un bambino dove alcuni animali vengono dipinti come cattivi e pericolosi (so a quale fiaba state pensando adesso; eh sì, proprio quella fiaba lì…). Ed è così che la bestiola protagonista del racconto diventa “rappresentante” dell’intera categoria anche nella realtà, ricevendo un’etichetta che non le appartiene veramente.

Illustrazione di Lorenzo De Felici

siccome noi vogliamo sconfiggere tutti i pregiudizi sugli animali, da oggi è vietato parlare in termini di “buono e “cattivo”

Anche la rete è complice della diffusione di false credenze. Ormai sono tantissimi i video in circolazione sui social con protagonisti animali in atteggiamenti apparentemente buffi e teneri ma che, invece, indicano una condizione di stress dell’animale (i cani non ridono, tanto per dirne una).

Se tutti noi non ci fermassimo alle apparenze forse la catena di queste condivisioni smetterebbe di essere alimentata; ma mi rendo conto della difficoltà di questo obbiettivo. Ad ogni modo, io continuo a combattere questa battaglia e sperare che, prima o poi, l’unione faccia la forza.

È anche per questo motivo che non mi stancherò mai di ripetere quanto sia necessario verificare sempre le fonti dei contenuti che ci vengono proposti sul web o che capitano sotto ai nostri occhi come avviene, appunto, sui i social.

Il metodo scientifico (e nel nostro caso gli esperimenti realizzati in Zoologia, branca della Biologia) è il solo in grado di fornire spiegazioni e risposte corrette. È solo attraverso gli esperimenti scientifici, processi di ricerca lunghi e complessi, che gli scienziati indagano la realtà ottenendo importanti risultati.

L’ultima parte del libro è dedicata, infatti, proprio alla materia dell’autore, la Biologia e al percorso che intraprende il biologo, con i suoi aspetti professionali ma anche con uno sguardo all’infanzia, quando tanti giochi e curiosità di bambino lasciavano già intravedere il mestiere dell’ adulto. Graziano Ciocca è stato, infatti, un bambino che cercava gli insetti da osservare e, quando li trovava, li poneva in una scatola di formaggini, rigorosamente quella con i buchi per far passare l’aria. Poi, una volta terminate le osservazioni, liberava gli insetti. Un percorso già conclamato, insomma!

Dott. Graziano Ciocca

Da parte mia, pur non avendo intrapreso la professione di biologa, quando ripenso alla mia infanzia rivedo la piccola me che in spiaggia stava attenta a non calpestare le conchiglie e, nei prati, a non calpestare fiori e insetti. La “me adulta” si comporta ancora oggi allo stesso modo; e ne sono felice. Caratteristiche dalla nascita? Certo, può essere; ma sicuramente devo ringraziare i miei genitori che hanno insegnato a me e a mia sorella il rispetto per ogni essere vivente e per l’ambiente e hanno alimentato la nostra curiosità insegnandoci a non fermarci mai alle apparenze; la famiglia resta sempre la prima agenzia educativa.

Il testo regala una lettura scorrevole e frizzante che vi farà sorridere diverse volte, grazie anche alle illustrazioni del colorista, disegnatore di fumetti e scrittore Lorenzo De Felici.

Consiglio a tutti questa lettura: per bambini e ragazzi sarà fonte di ispirazione e insegnamento mentre, per gli adulti, sarà utile per rimuovere eventuali pregiudizi.

Ho rivolto qualche domanda al dott. Ciocca, buona lettura!

Benvenuto su Primer dott. Ciocca, grazie per la sua disponibilità e un ringraziamento speciale per aver realizzato quest’opera che, a mio avviso, era necessaria! Si tratta del suo secondo libro sulle false credenze sul regno animale; cosa l’ha spinta, in particolare, a scrivere sull’argomento?

Grazie a lei per l’intervista, ma mi chiami pure Graziano! L’idea di raccogliere le false credenze sulla natura e scriverne due libri è nata da due circostanze che mi riguardano: la prima è la mia pedanteria, che tende a voler essere preciso nel linguaggio e nelle conoscenze e a desiderare lo stesso negli altri, compresa mia figlia treenne a cui insegno ogni giorno a dire “testuggine“ e non “tartaruga“; la seconda è stata il contatto con il pubblico nelle visite guidate che facevo nelle aree naturalistiche e al Bioparco di Roma fin dal 2008. Cogliere continuamente le imprecisioni o le misconcezioni sugli animali nel pubblico che accompagnavo mi ha portato dapprima a fornire informazioni sul momento, per poi cominciare a raccogliere materiale sull’argomento, fino a fare una lista di 210 false credenze trovate. La spinta finale fu quella di un pensionato che, in una manifestazione di “Scienza in Piazza“, mi chiese se fosse vero che il 58, scritto su un foglio, scacciava le mosche. Proprio così. (p.s. è falso!)

I giovanissimi sono quelli più esposti alle false credenze?

I giovani hanno meno conoscenza del mondo e meno spirito critico, quindi danno generalmente per buona ogni informazione percepita. Ma sono anche quelli con la mente più flessibile: davanti a prove e argomentazioni, si convincono facilmente della bontà del metodo scientifico. Quindi paradossalmente il pubblico più “esposto“ alle false credenze potrebbe essere considerato quello adulto. È molto difficile che una persona cambi idea dopo aver passato una vita a metterla in pratica, anche di fronte all’evidenza. La nostra mente è programmata per continuare a vedere soprattutto ciò che conferma quello che pensiamo già, il cosiddetto “pregiudizio di conferma“ o confirmation bias.

Che ruolo hanno, oggi, il linguaggio e la comunicazione, nella “battaglia” alle fake news?

Alcuni autori che studiano i fenomeni delle fake news, della polarizzazione e della degenerazione dell’informazione sui social network affermano che fare debunkin, cioè smontare le false credenze, sia inutile per chi ha già un’opinione fossilizzata. Tuttavia, esistono altri pubblici: tutti coloro che non hanno ancora un’opinione in merito a un certo argomento o che conservano la capacità e la voglia di ascoltare nuovi pareri e cambiare idea. Per questo ritengo che la mia professione, il divulgatore scientifico, sia oggi più che mai bellissima e necessaria. Rendere la scienza “pop“, accessibile a tutti, e, spesso, divertente, è la strada per far conoscere a più persone possibili una certa forma mentis che sarà molto utile nella società odierna e futura. Dunque ben vengano linguaggi innovativi che vanno incontro a diversi pubblici.

Illustrazione di Lorenzo De Felici

Quando ho finito di leggere il libro ho pensato che sia una lettura veramente necessaria non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti al fine di creare una nuova visione del mondo animale, cancellando i pregiudizi accumulati a partire dalla nostra infanzia. Lei cosa ne pensa?

Penso di essere onorato da tanta stima! Una delle idee più difficili da sradicare, se vogliamo, possiamo definirla “la bufala più grande di tutte“ è che l’uomo sia l’essere più evoluto sul pianeta. Non si tratta di etica, ma di definizione: ogni organismo vivente oggi esistente è altrettanto evoluto quanto gli altri, o sarebbe già estinto. Si può parlare di complessità, o intelligenza, per l’uomo, ma ciò non significa che dobbiamo usare la nostra specie per misurare tutte le altre. L’esercizio da fare è quello di provare a pensare ogni specie come un qualcosa indipendente dall’uomo, con sue necessità e funzioni all’interno degli ecosistemi. Il gioco di smontare le bufale è in realtà un’esca per attirare i lettori verso tematiche più alte, come la comprensione del valore della Biodiversità o della ricerca scientifica. Spero di essere riuscito nell’intento.

È anche Presidente dell’Associazione Culturale G.Eco, di cosa si occupa con il suo team?

L’acronimo G.Eco sta per “Gruppo“ ed “Ecologia“, poiché dal 2009 ci occupiamo di educazione ambientale e alla sostenibilità, ma anche di didattica vera e propria nei rami della biologia ed ecologia. Svolgiamo attività di edutainment, cioè che uniscano l’educazione al divertimento, con le scuole, ma anche al grande pubblico in festival della scienza e progettando e realizzando attività di sensibilizzazione alla natura e di diffusione della cultura scientifica in tutta Italia e in particolar modo nel Lazio. Abbiamo trovato molti ambiti di applicazione, dalle feste di compleanno ai laboratori online, dall’uscita naturalistica alle manifestazioni nazionali. Ci impegniamo per far avvicinare quante più persone alla natura, perché, come scrivo in “Bufale Bestiali“, non si può proteggere ciò che non si ama e non si può amare ciò che non si conosce, come recita un vecchio motto. Tutte le informazioni si possono trovare sul nostro sito www.gecologia.it e sui social network di G.Eco.

In conclusione, se oggi avesse la possibilità di rivedere quel bambino che infilava gli insetti nelle scatole dei formaggini per osservarli e poi liberarli, cosa gli direbbe?

Ogni cosa che farai nella vita, ti tornerà utile. Tra 33 sarai ancora così e sarai felice per questo. Tu rimarrai vivo in me, io non ti rinnegherò mai. Giocherai di ruolo e ai videogiochi, vorrai viaggiare per il mondo per scoprirlo, ma apprezzerai anche la tua casa e la tua famiglia. Avrai una collezione di foto con gli animali sul naso, alleverai blatte e insetti stecco, ma soprattutto troverai il lato divertente delle cose, soprattutto nella natura. E sì, continuerai a mangiare formaggini. (buoni!)

L’AUTORE
Graziano Ciocca è un biologo e divulgatore scientifico. Da piccolo passava il tempo osservando insetti conservandoli nelle scatole dei formaggini, per poi liberarli. Oggi è anche Presidente dell’associazione culturale G.Eco, formatore docenti per DeA Scuola, diffonde la cultura scientifica nelle scuole e con il grande pubblico. Partecipa a manifestazioni e festival scientifici in tutta Italia. Con il suo primo libro “I tori odiano il rosso“, ha vinto il “Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica” nella categoria under 35. Possiede due superpoteri: lo sconfinato amore per gli animali e la superpedanteria
L’ILLUSTRATORE
Lorenzo De Felici è colorista, scrittore e disegnatore di fumetti in Francia, Italia e USA. Nel 2013 ha disegnato Drakka e creato Le Geniali Invenzioni del Professor Caspita!, una serie di strisce umoristiche. Il 2015 segna la volta di Infinity 8 e, dal 2017, lavora sulla serie regolare Oblivion Song, fumetto fantascientifico USA di cui è co-autore insieme a Robert Kirkman (il creatore di The Walking Dead)

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Sociologa Consulente in Culture Digitali e della Comunicazione | Life Coach certificato | Lifestyle Blogger